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Classifiche UK: nei singoli Estelle e Nickelback meglio di Madonna

E’ certamente ancora presto per dirlo, visto che “4 minutes” sarà in vendita nel formato “fisico” solamente il prossimo 14 aprile, ma l’excursus del singolo di Madonna nelle classifiche britanniche non inizia sotto i migliori auspici: al debutto infatti la canzone si piazza al numero sette, dietro alla nuova regina, Estelle con con “American boy”, e “Rockstar” dei Nickelback, pezzo in chart da parecchie settimane. Nel Regno Unito, è da notare, è già accaduto che dei singoli in solo download abbiano ottenuto la prima piazza nel corso della prima settimana. Così non è accaduto per Madge, in questo caso accompagnata da Justin Timberlake. Perché? Difficile da dire. Eppure il primo estratto da “Hard candy” ha suscitato una certa aspettativa; inoltre si tratta del suo primo pezzo nuovo dal 2005. Forse semplicemente perché, ai primi ascolti, non ha lo stesso impatto di “Hung up”, il brano che anticipò “Confessions on a dancefloor”. Ma è inutile dare per spacciata la signora Ritchie: tutte le volte che lo si fa, risorge come l’araba fenice. Il “non-boom” di Madge rischia quasi di far passare in secondo piano l’exploit di Estelle. La cantante ebbe il suo primo assaggio di fama nel 2004, quando pubblicò l’album “The 18th day”; i primi due singoli entrarono in Top 20, poi il terzo, ad inizio 2005, fu un mezzo flop. E l’etichetta V2 le disse “grazie e arrivederci”. Ora con la Atlantic, Estelle Swaray si appresta a commercializzare l’album “Shine” che vede in barca gente del calibro di John Legend, Wyclef Jean e Mark Ronson. “Mercy” di Duffy molla il trono ad Estelle e passa sulla piazza d’onore mentre “Better in time/Footprints in the sand” di Leona Lewis è terzo. Madonna ed Estelle sono le sole nuove entrate in Top 10 della settimana, anche se è da tenere d’occhio “Can’t speak French” delle Girls Aloud che rimbalza dal numero 16 al nove.

Per quanto riguarda gli album, più animata di nuove pubblicazioni la parata dei magnifici dieci. Al vertice si riconferma “Rockferry” di Duffy, poi di debutti ve ne sono ben cinque. Quello più venduto è “Haarp” dei Muse, ovvero il live allo stadio di Wembley dello scorso anno, numero due. A seguire: “The seldom seen kid” degli Elbow al cinque, “11” di Bryan Adams al sei, “Music of the spheres” di Mike Oldfield al nove e “Keep it simple” di Van Morrison al dieci. “Brain thrust mastery” dei We Are Scientists fallisce di poco l’aggancio e termina la corsa sull’undicesima tacca.

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